Prevenzione Incendi e Fotovoltaico: Guida alle Nuove Norme VVF 2024/2025

Il settore delle energie rinnovabili in Italia sta attraversando una fase di profonda trasformazione. Se da un lato la spinta verso la transizione energetica ha accelerato l’installazione di nuovi impianti fotovoltaici su tetti industriali e civili, dall’altro è emersa l’urgenza di aggiornare i protocolli di sicurezza.

Impianti fotovoltaici e prevenzione incendi

Il 2024 e il 2025 segnano uno spartiacque fondamentale: le nuove linee guida dei Vigili del Fuoco (VVF), in particolare la Nota n. 14030 del 2024 e i relativi aggiornamenti previsti per il 2025, hanno riscritto le regole del gioco. Non si tratta solo di burocrazia, ma di una necessità tecnica per proteggere gli investimenti e, soprattutto, le persone. In questa guida esploreremo cosa cambia concretamente per proprietari, progettisti e manutentori.

L’Analisi del Contesto: Perché le vecchie regole non bastano più

Per anni, il mercato italiano ha fatto affidamento sulla classificazione di reazione al fuoco nazionale (UNI 9177). Tuttavia, l’integrazione europea e l’evoluzione dei materiali da costruzione hanno reso questo sistema obsoleto per gli impianti installati sulle coperture degli edifici.

La principale criticità riscontrata dai Vigili del Fuoco negli ultimi anni riguarda la “propagazione del fuoco dall’esterno”. Un incendio può innescarsi non solo per un guasto elettrico interno all’impianto, ma anche per cause esterne (come un fulmine o un incendio in un edificio adiacente) e propagarsi velocemente attraverso i materiali della copertura.

Con la Nota 14030, il Ministero dell’Interno ha messo ordine, recependo definitivamente gli standard europei. Questo passaggio ha creato non poca confusione tra gli operatori, poiché molti pannelli precedentemente considerati “sicuri” oggi devono rispondere a criteri di prova molto più severi.

La Svolta del 2025: Dalla Classe 1 italiana al Broof europeo

Il punto cardine della nuova normativa riguarda la classificazione del pacchetto copertura-impianto. Dal 2025, per i nuovi impianti fotovoltaici installati su coperture, non sarà più sufficiente che il singolo pannello sia in “Classe 1”.

Cos’è la classificazione Broof?

La norma EN 13501-5 introduce la classificazione BROOF (seguita da un suffisso t1, t2, t3 o t4). Questa non misura solo la reazione al fuoco del pannello, ma il comportamento dell’intero sistema tetto quando è esposto a un incendio esterno.

  • BROOF (t2, t3, t4): Sono le classi richieste in Italia a seconda della tipologia di edificio e del rischio specifico. La classificazione (t2) è quella tipicamente richiesta per garantire che il fuoco non si propaghi oltre una certa distanza sulla superficie della copertura e non penetri all’interno dell’edificio.
  • Perché è un problema per il mercato? Molti moduli fotovoltaici economici non dispongono della certificazione di sistema BROOF. Installare componenti non conformi oggi significa esporsi al rischio di mancato rilascio (o rinnovo) del CPI (Certificato di Prevenzione Incendi) e a possibili rivalse assicurative in caso di sinistro.

Manutenzione degli impianti esistenti: Obblighi e verifiche periodiche

Se possiedi già un impianto, non sei esente dalle novità. La Nota VVF 14030 pone un accento fortissimo sulla manutenzione predittiva. Un impianto fotovoltaico non è un sistema “installa e dimentica”. Con il passare degli anni, l’esposizione agli agenti atmosferici degrada i componenti, aumentando esponenzialmente il rischio di incendio.

Il rischio Arc Fault (Arco Elettrico)

La maggior parte degli incendi negli impianti fotovoltaici inizia nei connettori (spesso di marche diverse forzati insieme) o nelle stringhe a causa di isolamenti deteriorati. Questo fenomeno genera un “arco elettrico”, una scintilla persistente ad altissima temperatura che può incendiare la guaina dei cavi e, di conseguenza, il tetto.

Le nuove linee guida 2024/2025 suggeriscono (e in alcuni casi impongono per le attività soggette a controllo VVF) verifiche specifiche:

  1. Termografia all’infrarosso: Un tecnico specializzato deve scansionare l’impianto alla ricerca di hot-spot (punti caldi). Un modulo con celle surriscaldate è un potenziale innesco.
  2. Serraggio dei connettori e verifica del cablaggio: Il controllo visivo e strumentale della tenuta dei connettori DC è diventato un requisito essenziale per la sicurezza.
  3. Prove di isolamento: Misurare periodicamente la resistenza di isolamento verso terra per intercettare guasti prima che diventino archi elettrici.

Sistemi di Accumulo (BESS): La nuova frontiera della sicurezza

L’integrazione delle batterie al litio negli impianti fotovoltaici ha aggiunto un ulteriore livello di complessità. Le batterie agli ioni di litio, sebbene efficienti, possono andare incontro al cosiddetto thermal runaway (instabilità termica), un processo difficile da estinguere con i mezzi tradizionali.

Requisiti per le batterie nelle attività soggette a controlli VVF

Se l’impianto è installato in un’azienda soggetta ai controlli dei Vigili del Fuoco (ad esempio magazzini oltre una certa metratura o industrie chimiche), le regole per l’accumulo sono ferree:

  • Compartimentazione REI: Le batterie devono essere collocate in locali dedicati, separati dal resto dell’attività con pareti e porte tagliafuoco (solitamente REI 90 o 120).
  • Distanze di sicurezza: Se installate all’esterno, devono rispettare distanze minime da aperture, ventilazioni e confini di proprietà per evitare che un eventuale incendio coinvolga l’edificio principale.
  • Sistemi di ventilazione: È obbligatorio prevedere sistemi di evacuazione dei fumi e dei gas che potrebbero sprigionarsi in caso di guasto delle celle.

Consigli Actionable: Cosa fare oggi per essere in regola

Se sei un imprenditore o un amministratore di condominio, ecco alcuni passi concreti per proteggere il tuo investimento:

  1. Richiedi il Fascicolo Tecnico: Verifica che il tuo installatore ti abbia fornito le certificazioni BROOF (t2 o superiore) specifiche per il tuo tipo di tetto.
  2. Pianifica una Termografia professionale: Non accontentarti di un controllo visivo. Una scansione termografica annuale è il miglior investimento antincendio che puoi fare.
  3. Verifica i connettori: Se l’impianto ha più di 5 anni, fai controllare lo stato dei connettori DC. Se noti segni di ingiallimento o deformazione, vanno sostituiti immediatamente.
  4. Aggiorna il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR): Assicurati che il rischio incendio derivante dal fotovoltaico sia mappato correttamente, includendo le procedure di emergenza per i Vigili del Fuoco (es. posizionamento dei pulsanti di sgancio di emergenza).

Insights di settore: L’importanza di un partner esperto

Il mercato del fotovoltaico è saturo di generalisti, ma la normativa 2024/2025 non ammette improvvisazioni. La differenza tra un impianto “che produce energia” e un impianto “sicuro e a norma” risiede nella qualità della progettazione e nella costanza della manutenzione.

Le assicurazioni stanno diventando sempre più pignole: in caso di incendio, la prima cosa che viene richiesta è il registro delle manutenzioni e la conformità alle ultime note dei Vigili del Fuoco. Se questi documenti mancano o sono incompleti, il risarcimento potrebbe essere negato.

La prevenzione incendi negli impianti fotovoltaici non deve essere vista come un ostacolo alla transizione ecologica, ma come la sua garanzia di successo a lungo termine. Le nuove norme VVF 2024/2025 puntano a standard qualitativi più alti, eliminando dal mercato componenti poco affidabili e pratiche di installazione approssimative.

Mettere in sicurezza il proprio impianto significa proteggere la continuità operativa della propria azienda e il valore del proprio immobile.

Hai bisogno di verificare la conformità del tuo impianto o di programmare una manutenzione professionale secondo le nuove linee guida VVF?

Noi di TDK Service siamo al fianco delle imprese per garantire che la transizione energetica sia non solo vantaggiosa, ma soprattutto sicura. Dalla consulenza tecnica alla manutenzione specialistica, vi aiutiamo a navigare tra i requisiti Broof e le sfide dei sistemi di accumulo.

Volete mettere in sicurezza la vostra azienda e verificare la conformità del vostro impianto? Non aspettate che sia un’ispezione o, peggio, un guasto a ricordarvi l’importanza della prevenzione. Contattaci adesso!